ECOLOGIA (acqua, suolo, biodiversità)
La biodiversità – la biodiversità dei geni, delle specie e degli ambienti – rappresenta la chiave di volta della vitalità degli ecosistemi e della possibilità stessa di sopravvivenza delle specie animali (uomo compreso) e condizione base per lo sviluppo della vegetazione, comprese le varietà di interesse agro-alimentare e forestale. Si tratta di una biodiversità che non possiamo cogliere con la vista ma che si sviluppa in massima parte nel suolo (batteri, microfunghi), nel soprassuolo (con il ruolo fondamentale delle infiorescenze e degli insetti impollinatori) e negli ambienti umidi e che assicura le condizioni ottimali per lo sviluppo della vita.
Gli eventi alluvionali e le tempeste di vento che hanno accompagnato la tempesta Vaia che ha colpito il Veneto, il Trentino Alto Adige, il Friuli e la Lombardia negli ultimi giorni dell'ottobre del 2018, hanno determiato rilevantissimi danni al territorio: alla viabilità,alle proprietà private, alle reti energetiche e di comunicazione, alle attività economiche (agricoltura e turismo in primis), al patrimonio boschivo e faunistico. Nei cinque anni che sono seguiti all’uragano Vaia si è dovuta registrare la comparsa di un’ulteriore mortale minaccia che sta tuttora gravando sulle foreste dell’arco alpino: la diffusione epidemica del bostrico, un piccolo coleottero presente naturalmente nei boschi di abete rosso (peccete) dell’arco alpino.
i video:
un anno dopo la tempesta Vaia - Il Mattino di Padova
Uomini e boschi: il bostrico Fondazione museo storico del Trentino
Da qui alla luna presentazione dello spettacolo teatrale con Andrea Pennacci su Vaia Teatro Stabile Veneto
Il suolo nasconde un numero enorme di forme di vita di piccole dimensioni che interagiscono fra di loro e con le piante, gli animali e noi essere umani. Andy Warhol una figura predominante del movimento della Pop art sosteneva che “avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d'arte che si possa desiderare”.
Il suolo, infatti, rappresenta uno dei più importanti serbatoi di biodiversità contenendo circa un quarto delle specie presenti sul nostro pianeta.
Proteggere questa biodiversità è necessario per preservare la produttività in agricoltura e, soprattutto, la salute dell’intero ecosistema. (F.Borruso).
L'articolo di Roberto Giorgione "l’uomo, gli acquedotti, i canali irrigui e i Waale”, è stato pubblicato sulla rivista in due parti, la prima parte, nel mese di luglio-agosto e la seconda, nel mese di ottobre. Nell’articolo si ripercorrono brevemente le soluzioni trovate, nel corso del tempo, dalle popolazioni in varie parti del mondo, al fine di portare l’acqua ai propri campi aumentandone la resa produttiva.
Opere a volte gigantesche, a volte più piccole, a volte sfruttando idee o intuizioni brillanti.
D’altronde quello era ancora un mondo prettamente agricolo, assai diverso da quello attuale industrializzato e globalizzato, la cui società era basata sullo sfruttamento dell’allevamento e la coltivazione dei propri campi.
In Italia, si hanno due esempi singolari di sfruttamento delle acque: le marcite (nell’intera Pianura Padana, ma non solo) e i Waale (nella Val Venosta, in Alto Adige). Soluzioni che hanno la caratteristica di non avere un impatto ambientale pronunciato, ma che hanno comunque avuto una influenza profonda sull’economia agricola dell'area.