Caffè letterario

Poesia al femminile: Alda Merini


“Sono nata il ventuno, a primavera, ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle, potesse scatenar tempesta. Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe, sui grossi frumenti gentili e piange sempre la sera. Forse è la sua preghiera”

Sono le parole con le quali Alda Merini stessa racconta della sua nascita, avvenuta proprio il 21 marzo 1931 a Milano. E’ proprio il ricordo dell’indimenticabile poetessa milanese ad essere al centro dell’articolo curato da Paolo Barchetti, divulgatore culturale di Fondazione UPAD in occasione dell'incontro dedicato alla poetessa il 4 maggio 2022 alla sala Vigil Raber di Vipiteno.


Katakombenschule – la scuola delle catacombe

di Roberto Giorgione

Nell’articolo di maggio 2022,si ricostruisce uno dei più tristi momenti della storia del Sudtirolo durante il periodo del fascismo. L’argomento trattato è quello della “Katakombenschule”, cioè l’organizzazione e la gestione di una scuola clandestina, parallela a quella ufficiale voluta dal governo fascista: la scuola delle catacombe. Lezioni tenute in luoghi appartati, segreti, sopportando enormi difficoltà, cercando di non cedere di fronte al tentativo di cancellazione della propria identità, della propria cultura e delle radici dell’intero popolo sudtirolese di lingua tedesca. Insegnamento portato avanti da un gruppo di persone tenaci, guidate e coordinate dal canonico Michael Gamper, figura di grande rilievo e forza.

Essi, nonostante le minacce e le severe pene a cui saranno soggetti, se scoperti, sapranno strutturare una sorta di “resistenza pacifica” che è entrata a far parte della storia di questa provincia. Michael Gamper è uno dei protagonisti assoluti della scena politica altoatesina durante il perido fascista.

Nella seconda parte dell’articolo, pubblicato nel numero di giugno, viene raccontato del suo studio, della sua vocazione, dell’intensa attività editoriale e infine dell’imperterrito l’impegno affinché non fosse andata perduta l’identità sudtirolese.


Il sogno sostenibile: Da Ponza alla Polinesia

un libro di Giovanni Malquori

l'articolo di Angelo D'Errico è pubblicato nel n° 4/2022 di Vipitenocultura

“…il sogno, staccato dalla realtà, si riduce ad una fuga .”

Malquori è un musicista che ama il proprio lavoro ed è un felicissimo padre di famiglia; perciò non è un tipo da “mollo tutto e me ne vado in giro per il mondo”, no: Malquori costruisce, pianifica, con certosina perizia la sua avventura che lo porta dall’isola tirrenica di Ponza a navigare lungo i due grandi oceani fino alla Polinesia, autentica thule per qualsiasi navigante (se sogni da una vita di arrivare in Polinesia, una volta realizzato il sogno, non saprai più cosa fare, dice una sua amica) ma senza fretta e, soprattutto, tenendo in equilibrio il sogno con le esigenze lavorative e familiari .

Pfeifer Huisile il Faust tirolese

Di Roberto Giorgione (l'articolo è pubblicato nel n° 2/2022 di Vipitenocultura)

Sono molto note le tante leggende e fiabe sulla Foresta Nera (Schwarzwald), in particolare quelle narrate da Jacob Ludwig Grimm e Wilhelm Karl Grimm, i tanti miti nordici delle saghe norrene o le leggende islandesi che narrano di elfi, spiriti, fate e troll. Esistono però delle leggende, anche in Alto Adige non meno avvincenti, ma poco conosciute o con una diffusione più contenuta, spesso ristretta alla valle a cui si riferisce la leggenda.

Alcune leggende dell’Alta Valle Isarco (Wipptal) e delle vallate limitrofe, raccontano di un personaggio locale, il Pfeifer Huisile (a volte citato come Huisele), che osò vendere l’anima al diavolo.Interessante è anche leggere nel testo, che si riferisce a un periodo ormai lontano, termini caduti in disuso, come “Milchmus”, “Rahmmus” o “Dreschflegel” .Milchmus e Rahmmus furono dei piatti “poveri” contadini, che in epoca passata erano spesso presenti sulle tavole dei masi dell’Alto Adige, anche grazie al fatto della facile reperibilità del latte o della panna, sempre presenti nei masi di una volta. Nel filmato, in tedesco, Stefan, dell’hotel Gassenhof, riscopre uno di questi piatti tradizionali di una volta: il Rahmmus

Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi

di Angelo D’Errico

“Un vero incontro avviene sempre a metà strada.”

Per i tipi di Einaudi Ragazzi, all’interno della bella collana Presenti Passati vorrei segnalare questa agile (si legge in poco più di un’ora) opera di Daniele Aristarco, ex insegnante di scuola media, drammaturgo e regista teatrale oltreché ormai conosciutissimo autore per ragazzi. Attraverso una serie di lettere indirizzate a Giulia, una giovanissima allieva di scuola media, costruzione che può far venire in mente l’Etica per un figlio di Fernando Savater o il Lettere a una ragazza in Turchia di Antonia Arslan, l’autore illustra mirabilmente cos’è stato il fascismo e quali tracce continua a lasciare ai giorni nostri.

L'eredità

un romanzo di Lilli Gruber

Nell’articolo del Caffè letterario di ottobre, il libro recensito è quello edito nel 2012 dalla famosa giornalista nonché corrispondente di guerra e scrittrice Lilli Gruber, con il titolo “Eredità. Una storia della mia famiglia tra l’Impero e il fascismo”. Con questo scritto, Lilli Gruber (all’anagrafe Dietlinde Gruber), altoatesina di nascita, per la prima volta, scrive un romanzo sulla storia della propria famiglia, ma contemporaneamente ripercorre la storia del Sudtirolo e dei suoi abitanti. L’idea è nata dal ritrovamento di un diario di una propria antenata, la bisnonna Rosa, che annota i propri sentimenti, le vicende della propria famiglia, ma anche gli accadimenti politici e sociali che si susseguiranno nel primo Novecento. E’ un periodo di fondamentale importanza per l’Alto Adige, che vedrà grandi trasformazioni e cambiamenti, spesso radicali, che sono alla base della moderna ed efficiente autonomia che oggigiorno è d’esempio per tanti paesi del mondo in cui il problema delle minoranze e la convivenza pacifica è ancora irrisolto, se non un vero e proprio miraggio.


Eva schläft (Eva dorme) un romanzo di Francesca Melandri

Anna Pantano, nel numero di settembre del Caffè letterario, riscopre uno dei romanzi più belli sul Sudtirolo. Le vicende di questa provincia italiana, situata così a nord, sono purtroppo poco note alla maggioranza degli italiani che ne conoscono le bellezze naturalistiche, ma che se si parla di “Option” (opzione), “Katakombenschule” (scuola delle catacombe), “Feuernacht” (notte dei fuochi) rimangono interdetti. Il Sudtirolo e la popolazione locale si ritrovò ad affrontare prove terribili nel dopoguerra e in particolare sotto il fascismo. Allora non vi era ricchezza ma al contrario molta povertà, il turismo sciistico era ai primordi e quello estivo non ancora ben sviluppato. E' in questo contesto che ci viene narrato di Gerda, di lingua tedesca, della sua vita difficile. Difficile come il cammino erto e pieno di ostacoli della costituenda futura provincia autonoma del Sudtirolo. Incontreremo personaggi di spicco della politica quali Magnago e Aldo Moro, si avrà sentore di avvisaglie della futura strategia della tensione che avrebbe purtroppo interessato per lungo tempo l'Italia degli anni a venire.

Il sale della terra

Roberto Giorgione, nel caffè letterario del numero di maggio 2021 (pag. 44), presenta il libro "Il sale della terra" della scrittrice americana Jeanine Cummins, edito dalla Feltrinelli nel 2020. E’ un romanzo ben scritto e di grande "suspense", che racconta le vicende di una mamma e del suo bambino, nell’odierno Messico. Un fatto estremo e luttuoso, li condurrà ad una fuga precipitosa che li porterà ad unirsi ad altri migranti messicani e centroamericani, nel tentativo di raggiungere un luogo sicuro. I pericoli sono innumerevoli e sempre in agguato, quando meno te lo aspetti. Riusciranno a salvarsi i due protagonisti? E le persone con cui stringeranno amicizia lungo il percorso, saranno fidate?

E’ un libro interessante perché è di grande attualità e offre degli interessanti spunti di riflessione sul violento operare dei narcotrafficanti, sui migranti messicani e centroamericani, sulla recente politica degli Stati Uniti d’America per quanto concerne gli immigrati clandestini.

Camminare nella storia: grandi personaggi alla scoperta del Trentino-Alto Adige

Nell'articolo di Roberto Giorgione, per il caffè letterario del numero di febbraio/2021, si parla dell'ultimo saggio di Silvia Vernaccini, giornalista e scrittrice trentina che ha già pubblicato diversi libri di storia dell'arte, guide escursionistiche, libri di narrativa per bambini, di gastronomia e folclore locale. Con questa sua ultima opera "Camminare nella storia: grandi personaggi alla scoperta del Trentino-Alto Adige", edita da Curcu Genovese nel 2019, ci porta alla riscoperta di 36 percorsi situati in vari luoghi dell’Alto Adige e del Trentino. Itinerari che vengono associati a dei grandi personaggi storici che hanno soggiornato nei luoghi descritti nel libro e che sono preceduti da una breve descrizione di circa tre pagine sulla figura storica scelta, cui segue un ulteriore piccolo approfondimento. L’autrice, col procedere di ogni escursione, oltre a indicare il segnavia da imboccare e la durata di percorrenza per ogni tratto, richiama l'attenzione sui piccoli particolari suggestivi e degni di nota lungo la passeggiata. Numerose belle foto o immagini sono inserite nel libro e le varie strutture d’interesse turistico incontrate lungo il cammino sono accompagnate dall'indicazione del numero telefonico.

I bambini di Svevia

Nell'articolo Die Schwabenkinder, ovvero l’infanzia rubata", pubblicato sul numero di gennaio/2021 di Vipiteno cultura, Roberto Giorgione ci parla del fenomeno dei 'bambini di Svevia' e cita il rimanzo omonimo , scritto dall’insegnante meranese Romina Casagrande. Il libro vuole essere un contributo per far riemergere dal passato e dall’oblio, un fenomeno che interessò largamente anche il territorio altoatesino, per più di trecento anni, fino a pressappoco il 1950. E’ una storia di miseria e spesso di vessazioni e abusi a danno di bambini, la cui unica colpa è stata quella di appartenere a una famiglia povera. Nel libro l’autrice, con l’espediente, oggigiorno molto in voga, dei salti temporali tra presente e passato, racconta la storia di Edna, una delle bambine di Svevia e delle sue vicissitudini in una fattoria, assieme ad altri bambini poveri. Edna, ormai anziana, custodisce un segreto mai svelato a nessuno e che la porta, per redimersi o per chiedere perdono, a intraprendere un folle viaggio alla ricerca di un altro bambino con cui strinse una tenera amicizia, Jakob.

Le vie del sale nel Tirolo storico

Fiorenzo Degasperi, storico e noto autore di saggi di approfondimento della cultura e della storia locale trentina e altoatesina, con il libro "Le vie del sale nel Tirolo storico", edito da Curcu & Genovese, "riscopre" alcune delle antiche vie (ne esistevano innumerevoli in tutta Italia), percorse per secoli anche per fini commerciali, attraverso le quali il sale giungeva nel Tirolo e nel nord Italia. Il sale era considerato oro bianco e aveva un grandissimo valore, dato che era utilizzato per la conservazione degli alimenti (il frigorifero venne inventato solamente nel 1851), era merce di scambio negli affari e si veniva perfino pagati con il sale (da ciò il termine ancora oggi in uso di salario) ed era essenziale nella conciatura delle pelli. Raccontare il tragitto del sale, significa narrare la storia dei paesi e delle città (tra le quali anche Vipiteno) che ebbero dei benefici dall’attraversamento dei propri territori di questo commercio.