Caffè musicale


articolo di Renato Morelli - marzo 2024

 Violino di strada 

Le ventuno trascrizioni musicali di balli popolari trentini, riportate nel fascicolo XXI dell’archivio Sonnleithner conservato a Vienna, sono di probabile destinazione violinistica e presentano sorprendenti analogie con il famoso carnevale di Bagolino (BS), all’interno del quale è previsto uno specifico repertorio di danze con la compagnia mascherata dei Balarì, eseguite dai Sonadur, un’orchestra ad arco con violini e bassetti (spesso di fabbricazione locale). 

Per verificare queste analogie la Società Filarmonica di Trento ideò nel 2010 il progetto Il violino di strada - Antiche musiche da ballo del Trentino. Le antiche melodie del fascicolo XXI furono riproposte in una formula spettacolare suggestiva: una prima versione “colta” eseguita dal Gruppo Barocco, ripresa - a specchio – dal gruppo “popolare” Streich (un progetto di Renato Morelli che vede coinvolti i suonatori tradizionali). 



articolo di Mario Tarquinii - marzo 2024

 

La Messa da Requiem di Verdi 

Verdi affrontò la Messa da Requiem in modo razionale cercando di avvicinarsi al percorso della salvazione in modo dialogante e meno da un punto di vista liturgico, sentendo profondamente dentro di sé il conflitto spirituale. Non si fermava alla liturgia come professione di fede e di dottrina cattolica, ma sentiva in modo fortemente drammatico il rito della messa per i defunti nella descrizione delle sue varie fasi che portavano verso la purificazione dell’anima.

 

Il Requiem di Verdi è un componimento drammatico pieno di varietà partecipativa, dal dramma terrificante del “Dies irae” alla poesia del “Lacrimosa” e dell’”Ingemisco” e forse è stato proprio questo che ha spinto alcuni critici a stigmatizzarlo come “teatrale”.

Il Requiem di Mozart commuove, affascina, a tratti rallegra e a tratti fa piangere, quello di Cherubini trasmette una calma e mesta rassegnazione. Verdi attua un perfetto connubio tra l’elemento religioso e quello drammatico e solo chi non ha ben chiaro questo può etichettare la composizione come “operistica” o troppo poco sacra. 


articolo di Mario Tarquinii - gennaio-febbraio 2024

 

Cavalleria Rusticana: dai teatri ai tribunali


La Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e dei librettisti Giovanni Targioni Tozzetti e Guido Menasci fu una delle poche Opere Liriche che ebbe un successo esplosivo e clamoroso già dal debutto per poi diffondersi con altrettanta trionfale affermazione in tutti i teatri italiani e stranieri. 

Involontariamente fu anche una grande protagonista nelle aule dei tribunali e costituì un importante precedente per i giuristi richiamando la loro attenzione su un argomento nuovo per l’epoca cioè quello dei diritti d’autore al tempo piuttosto carente nell’Italia da poco unificata.

Il famoso Intermezzo orchestrale che fece dire a Mahler “solo un italiano avrebbe potuto comporre un simile capolavoro” crea un effetto estatico.

Il suono pacato degli archi ferma l’azione, placa l’atmosfera sanguigna di una Sicilia tribale e si fa spazio man mano che diventa più intensa, sostenuta e lirica con l’accompagnamento dell’arpa. 







articolo di Mario Tarquinii - dicembre 2023

 

Natale dalle origini ai tempi nostri


Anche la cosiddetta musica colta si interessò al genere natalizio come l”Oratorio di Natale”

(Weihnachtsoratorium) di Johann Sebastian Bach del 1734, sei cantate per il periodo festivo. (qui nell'edizione diretta da Harnocourt)








“Stille Nacht” (Notte silenziosa), è il canto di Natale per antonomasia. Esistono oltre 730

diverse versioni registrate dal 1978 in poi; tradotto in 300 lingue diverse, ogni anno puntualmente un nuovo interprete “lancia” sul mercato un’altra versione. Il testo fu composto da Don Joseph Mohr, un sacerdote di Salisburgo nel 1816 e la musica da Franz Xaver Gruber, maestro elementare e organista di Oberndorf. (qui nell'interpretazione dei 'tre tenori'



articolo di Mario Tarquinii - ottobre-novembre 2023

 

Il Bel Canto 


Il Belcanto è stato un fenomeno musicale nella storia dell’Opera lirica collocabile, con una certa arbitrarietà, tra la IIa metà del seicento e la fine dell’ottocento continuando ad essere in parte presente nelle singole “Arie” scritte dai compositori del novecento. É nel Rinascimento che cominciò a prevalere la voce solista su coro e orchestra e in seguito con il Barocco si affermarono la supremazia vocale del cantante protagonista e la chiarezza del componimento poetico. Come definizione, per Belcanto (o anche Bel Canto) si intendeva una tecnica di canto caratterizzata da un andamento fluido, scorrevole e agile in grado di far passare la voce dalle note gravi alle acute con una facilità tale che il suono risultava particolarmente piacevole all’ascolto.




articolo di Mario Tarquinii - luglio-agosto 2023

 

Maria Callas, l'ultima divina 



La voce di Maria non è di facile collocazione. Innanzitutto, aveva una ampia gamma di estensione che va dal mib acuto o anche dal mi, al fa# grave ma con una abnorme variazione timbrica e differenza di coloratura a seconda della necessità espressiva. In pratica la sua voce si adattava ad ogni genere di canto, assumeva una “grana” diversa per ogni personaggio come se avesse tante voci diverse. 

Vale a dire il nero e il bianco, la pesantezza e la leggerezza, il soprano drammatico e il soprano d’agilità. Inoltre, la potenza espressiva conferiva la drammaticità del timbro vocale. 


Il grande merito della Callas fu quello di riscoprire il repertorio del belcanto ma variandolo con fondamentali innovazioni.







articolo di Mario Tarquinii - giugno 2023

 

L’operetta, figlia di un dio minore, o no?

L’operetta è uno spettacolo teatrale che si colloca tra l’opera lirica e il musical, in essa si alternano recitazione e canto, scene di danza e di folla in un contesto scenico lussuoso e appariscente. La musica è generalmente allegra, briosa e coinvolgente mentre la trama del racconto è abbastanza inverosimile o farsesca. È soprattutto l’elemento musicale quello che caratterizza il genere con la sua immediatezza e spensieratezza, che intende semplicemente di regalare un momento di divertimento e di distensione allo spettatore.

nel video:  La “Barcarolle” di Hoffenbach viene così chiamata perché identifica una particolare canzone/aria la cui musica richiama la vogata tipica delle gondole veneziane 


ciclo di conferenze UPAD 2023

mercoledi 26 aprile ore 15.00 sala Vigil Raber Vipiteno

 

relatore: Mario Tarquinii

 

L’arte del melodramma:

I diversi linguaggi musicali dei compositori

 

I compositori di musica classica e lirica si esprimono seguendo sia i principali movimenti artistici del loro periodo, sia elaborando un personalissimo linguaggio musicale secondo la propria sensibilità, cultura, tecnica e creatività. Dall’insieme di tutte queste componenti, la musica assume contorni particolari con aspetti che rispecchiano la loro vita interiore. Mario Tarquinii, attraverso l’ascolto delle composizioni di alcuni dei principali autori, metterà in luce le loro caratteristiche e le loro linee artistiche per accostarci alla comprensione della musica classica e lirica. Qui la registrazione integrale della conferenza


In Italia 640...

dal Don Giovanni di Mozart 

dall'articolo di Mario Tarquinii nel numero di aprile 2023


Il Don Giovanni di Mozart e Da Ponte era un personaggio in continuo movimento, mai soddisfatto, irrequieto, non cercava un piacere particolare come il Faust di Goethe che cercava un più alto contenuto della vita, un piacere tale da desiderare di fermare quell’attimo. Egli, viceversa, era spinto da una forza che lo costringeva a non fermarsi mai e a non considerare la donna in se stessa ma come un numero nel mondo dei sensi. “Non si picca se sia ricca, se sia brutta, se sia bella; purché porti la gonnella, voi sapete quel che fa” come canta Leporello esponendo a Donna Elvira il catalogo delle donne sedotte e abbandonate dal suo padrone 

una magica serata con la Ziganoff jazzmer band a Vipiteno


Chi ha avuto la fortuna di assistere, sabato 18 marzo 2023 al teatro comunale di Vipiteno, al concerto di Renato Morelli con la sua orchestra Ziganoff jazzmer band e il chitarrista Manuel Randi ha avuto il privilegio di partecipare ad un evento di grande qualità in una sala gremita di spettatori entusiasti. Come abbiamo già raccontato negli articoli pubblicati da Vipiteno cultura nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, la Ziganoff jazzmer band è una delle poche formazioni a livello internazionale, che si dedica sistematicamente alla ricerca dei legami perduti fra la musica klezmer, il primo jazz, e lo swing zingaro manouche, attraverso arrangiamenti originali. Chi non ha potuto esserci, o chi vuole rivivere questa esperienza, può vedere e ascoltare l'intera registrazione del concerto, realizzata con standard di registrazione sonora e montaggio video di alta qualità. 


La musica nell'antica Grecia 

articolo di Mario Tarquinii - nel numero di marzo 2023


 

Il termine “musica” deriva dal greco “mousiké” di solito associato a “tèchné” che insieme indicano “l’arte della musica”. “Mousiké” deriva dalle Muse che erano divinità greche tutte sorelle protettrici ognuna di una forma d’arte: Euterpe era la Musa della musica e della poesia lirica, inoltre il termine “mousiké” racchiudeva non solo l’arte dei suoni ma anche la poesia e la danza.L’unione di poesia, melodia e azione gestuale condizionò le ultime due alle esigenze della prima, cioè la melodia e la danza operavano in funzione della poesia. Questo prova che la melodia era diffusa quanto lo era la poesia fin dai tempi più remoti e ne abbiamo testimonianze provenienti sia dall’arte figurativa che dalla produzione letteraria. 

La strana storia del Flauto magico

articolo di Mario Tarquinii - nel numero di febbraio 2023

Per capire questo confuso quadro sia narrativo che musicale, così diverso dal Mozart delle opere e dei libretti precedenti, è necessario approfondire la situazione personale e generale del periodo in cui Mozart e Schikaneder composerorispettivamente la musica ed il libretto del “Flauto Magico”.

Innanzitutto, “Il Flauto magico” è un Singspiel una forma teatrale musicale tedesca che differiva dall’opera italiana in quanto non era interamente musicato ma presentava delle parti recitate come sarà poi l’Operetta dell’800. I soggetti erano di tipo comico, fantastico, favolistico di facile presa su un pubblico del teatro popolare amante del divertimento e che frequentava piccoli palcoscenici.

Vipiteno 18 marzo 2023: Renato Morelli e la Ziganoff Jazzmer band

intervista a Renato Morelli - numero di gennaio 2023

Sabato 18 marzo sul palcoscenico dello Stadttheater di Vipiteno si esibirà il nostro concittadino Renato Morelli con la sua orchestra Ziganoff jazzmer band e con un ospite d’eccezione: Manuel Randi, il celebre chitarrista del pluripremiato ensemble Pixner Project. Randi faceva parte della formazione originaria di Ziganoff, ed è presente anche nel primo CD della band A glezele Vayn, pubblicato nel 2011. Formata da musicisti trentini e sudtirolesi, la Ziganoff jazzmer band è una delle poche formazioni a livello internazionale, che si dedica sistematicamente alla ricerca dei legami perduti fra la musica klezmer, il primo jazz, e lo swing zingaro manouche, attraverso arrangiamenti originali. I brani riportati qui sono stati eseguiti a Bolzano e a Trento.

El tango porteno

articolo di Mario Tarquinii  

numero di gennaio 2023

Il tango non è solo una musica o un ballo ma è uno stile di vita, un’arte della seduzione, un’allegra spavalderia. È un ballo lento, languido e voluttuoso che deriva dalle passioni e dai sentimenti dei suoi primi interpreti sia suonatori che danzatori. 

È uno dei fenomeni più originali che l’Argentina e in particolare Buenos Aires abbiano prodotto. È bene chia-rire che anche Montevideo in Uruguay, Rosario, La Plata ne rivendicano l’origine, ma la stragrande maggioranza de-gli autori concorda su Buenos Aires ed anche sulla data di nascita che viene indicata in-torno al 1880.





Water music

articolo di Mario Tarquinii  

numero di novembre-dicembre 2022



L’acqua e la musica sono i custodi della nostra memoria che ci riportano indietro e ci ricordano momenti particolari. 

Il movimento dell’acqua può essere tempestoso come quello dei fiumi impetuosi o del mare agitato oppure può essere tranquillo come quello dei ruscelletti o addirittura quasi fermo nei laghi o nel mare nelle belle giornate. 

La musica ha le stesse caratteristiche, può essere fragorosa, a ritmo incalzante, ad alto volume o calma, rilassante, a basso volume e addirittura appena udibile.

 

La maggior parte dei compositori ha imitato i suoni dell’acqua per cercare di riprodurne le varie situazioni e per trasmettere quelle sensazioni di tranquillità, dolcezza o viceversa di fragore e terrore primordiale. 

Molti compositori si sono ispirati al tuono, ai lampi o alla pioggia leggera o battente riproducendoli a volte in modo impressionante. 

Lo hanno fatto usando i vari strumenti che formano un’orchestra con i fragorosi tamburi, le squillanti trombe o i dolci flauti e gli acuti oboi. Ma anche con un solo strumento come il pianoforte o il violino.








brani dei video:

Chopin - la goutte d'eau - pianista Yundi Li


Handel -Water music FestspielOrchester Göttingen, Laurence Cummings, director


Listz Giochi d'acqua a villa d'Este Arrau in Boston


 






il Romanticismo in musica

articolo di M.Tarquinii nel numero di ottobre 2022


In musica il sostantivo Romanticismo, si sostiene che appaia per la prima volta in Novalis pseudonimo di Georg Friedrich Philipp Freiherr von Hardenberg, poeta filosofo e scrittore tedesco. 

In realtà il termine è entrato nell’uso in modo occasionale a partire da E. T. A. Hoffmann, compositore scrittore pittore e poi con il significato di uno stile determinato e ben definito come “opera romantica”, “Lied romantico” o “brano romantico per pianoforte” solamente nel tardo 800. 

Il termine Romanticismo inizialmente indica qualcosa di affascinante, di straordinario ma ben presto si aggiungono altri significati come cavalleresco, fiabesco, ingenuo, popolaresco, sorprendente, strano fino a, spaventoso, orrido, notturno. 

In tedesco “romantisch” evoca storie di paesi e di memorie medioevali, in inglese “romantic” si riferisce più a storie sentimentali e d’amore. 

Inizialmente, quindi,  sono associati al termine romantico significati quanto mai vari e il concetto di Romanticismo è difficilmente definibile nella sua fase d’esordio. 

Si può affermare che gli aspetti principali della sensibilità romantica derivano dal R. tedesco che si diffonde agli altri stati europei con differenze e varianti locali. 

nei video:

Horovitz suona Schubert Improntu n.3 opera 90 

Shishkin esegue Chopin Notturno op 9 n 2

Maria Callas nel "regnava nel silenzio" dalla Lucia di Lammermoor di Donizzetti





Un Requiem per se stesso: Mozart e la vita eterna

di Giacomo Fornari (articolo pubblicato nel numero di maggio 2022)

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) è da considerare uno dei più significativi compositori della storia della musica e non solo del Settecento europeo. Sebbene la sua produzione operistica e strumentale siano note e largamente diffuse, la parte più significativa è costituita invece dal repertorio sacro. La vedova di Mozart, alcuni anni dopo, raccontava che quando suo marito concepì il Requiem KV 626 era convinto di scrivere quella composizione per se stesso. Questa circostanza è rilevante perché – rispetto ad altri tipi di composizione – il Requiem impone al compositore una riflessione legata alla religione ed all’esistenza. 

Claudio Monteverdi

di Mario Tarquinii (articolo pubblicato nel numero aprile 2022)


 L'Orfeo

Monteverdi nel 1607 produsse la sua prima Opera teatrale “Orfeo” su libretto di Alessandro Striggio rappresentata prima all’“Accademia degli Invaghiti” un’associazione di intellettuali poi, visto il successo ottenuto, il Duca volle farla ripetere davanti alla nobiltà riunita di Mantova e delle corti delle città vicine.Il dramma “Orfeo” è formato da cinque atti, secondo la classica tradizione della suddivisione dei generi teatrali dell’epoca. Dopo una breve introduzione orchestrale, inizia il prologo che viene cantato dalla “Musica” in persona che accompagnandosi con la cetra espone la sua funzione di consolare o esortare gli animi degli uomini. Poi passa ad illustrare il personaggio di Orfeo e della sua grande arte nel canto con cui riesce ad ammaliare gli ascoltatori. 


Il lamento di Arianna

Dell’Arianna ci è pervenuto solamente il celebre brano del “Lamento di Arianna”, momento centrale dell’opera in cui la protagonista viene abbandonata sull’isola da Teseo, mentre sta dormendo. Il “Lamento” rappresenta uno dei più alti esempi del “recitar cantando” cioè della parola cantata con la perfetta fusione tra testo e musica dei sentimenti 



Vespro della Beata Vergine - "audi  Coelum"

Il Vespro era composto da un “responsorio”, cinque salmi, un inno e due Magnificat, inframmezzati da mottetti e da una sonata. In genere questo tipo di musica sacra variava a seconda dell’occasione liturgica festiva per la quale veniva interpretato. Il Vespro conteneva una serie ampia ed eterogenea di componimenti, tanto da far pensare che fosse stato scritto perché potesse essere usato per quasi tutte le feste. In realtà, essendo stato dedicato al papa, il compositore lo aveva concepito come un rito grandioso a celebrazione della Beata Vergine.








Il Valzer

di Mario Tarquinii (articolo pubblicato nel numero gennaio - febbraio 2022)

 

Il valzer che noi conosciamo è un ballo elegante, danzato da coppie raffinate romanticamente roteanti nelle sale meravigliose di palazzi nobiliari o dell’alta borghesia. Sembra esprimere alla perfezione con il suo ritmo a tre tempi l’immagine fiabesca, ben augurante per il futuro, che da Vienna ogni anno a Capodanno ci viene trasmessa, in una parvenza di eleganza e di spensieratezza. Tuttavia questa è una visione che non rappresenta la vera natura del valzer che in realtà nacque in ambito popolare e con aspetti addirittura rivoluzionari.

Il nome Valzer deriva dal verbo tedesco “Wälzen” che discende dal latino “volvere” (girare).

È difficile ricostruire la storia di questa danza soprattutto perché legata alla sensibilità nazionalistica dei vari stati Europei. Alcuni di essi rivendicano fortemente le origini del Valzer e sono la Francia, l’Austria e la Germania ma anche altri paesi come l’Italia, la Polonia, la Svizzera.


Renato Morelli

Renato Morelli è etnomusicologo, regista, musicista e giornalista. Laurea in sociologia della musica all’Università di Trento, studi musicali (clarinetto) presso il Conservatorio di Trento. Nel 1975 va Budapest per studiare il sistema Kodaly di educazione musicale. Conosce così la musica tradizionale ungherese, tzigana e klezmer, studiando i manoscritti di Bartok e facendo le sue prime ricerche “sul campo”. Nel 1976 lo ritroviamo tra i fondatori del Centro per l'Educazione musicale e la Sociologia della musica, presso l’Università di Trento. Negli anni Ottanta registra 500 canti in Val dei Mócheni (isola linguistica germanofona nel Trentino orientale) pubblicati poi nel volume Identità musicale della Val dei Mòcheni (vincitore di tre premi letterari). In questa ricerca “sul campo” coinvolge la collega Gerlinde Haid, all’epoca docente al Mozarteum di Innsbruck, in seguito direttrice dell’Institut für Volksmusikforschung und Ethnomusikologie presso l’Università di Vienna. Morelli è particolarmente interessato al canto polifonico georgiano e al canto a cuncordu della Sardegna. Nell’articolo pubblicato nel numero di novembre di Vipiteno cultura trovate le schede descrittive di suoi tre volumi usciti nel 2021.

Nato a Trento nel 1950 è ora residente a Vipiteno.

In questa pagina pubblichiamo alcuni video dei suoi concerti.


Canto della Stella - Cantori di Premana

tratto dal film "Voci alte" di Renato Morelli

Nel racconto evangelico i Re Magi portano doni al Bambino Gesù.

Nella tradizione popolare – come spesso succede – i ruoli si invertono: i Magi chiedono e ricevono doni.

Questa usanza, chiamata della Stella - Sternsingen o dei tre Re - drei König, è diffusa in varie località dell’arco alpino, e in vaste zone dell’Europa centrale, soprattutto germanofona non riformata, ma anche boema, ungherese e slava.Nel periodo che va da Natale all’Epifania un gruppo di cantori, spesso mascherati da Re Magi, visita le case del paese, eseguendo un repertorio specifico di canti di questua e ricevendo in cambio doni di vario genere. Un cantore porta una stella solitamente illuminata e girevole. Il ricavato della questua può essere devoluto alla Chiesa oppure diviso fra i singoli cantori.

Nel filmato:In occasione dell'Epifania i Re Magi percorrono le strade del paese di Premana fino alla chiesa e raggiungono poi il Presepe vivente,  accompagnati dal canto della Stella eseguito dal Coro di Premana.

I Cantori da Vermei

VERMIGLIO è l’ultimo paese della Val di Sole, nel Trentino occidentale.

In questo paese di montagna (1260 m.) Alberto Delpero ha condotto fra il 1996 e il 2000 una ricerca sui canti tradizionali, coinvolgendo anche di-versi giovani che hanno così riscoperto il canto popolare di tradizione orale. Lo stile polivocale è quello tradizionale alpino che prevede la presenza di tre voci (melodia, terza e pedale) “generose”, con emissione “di gola”, compressa e sempre di massima intensità. Nel 2008 inizia la collaborazione con L’etnomusicologo trentino Renato Morelli che stimola i cantori ad allargare il loro repertorio inserendo altri brani documentati dal suo lavoro di ricerca. I Cantori da Verméi propongono antichi brani paraliturgici tra cui la “Messa da requiem” ceciliana e brani profani come “donna lombarda” un canto popolare antichissimo, considerato fra i più diffusi nell’Italia settentrionale, ma conosciuto anche in altre parti del Paese.

MRAVALZHAMIER  International georgian choir

Il canto polifonico georgiano è stato il primo “patrimonio immateriale dell’umanità” ad essere inserito nella lista UNESCO (nel 2001). Di grande e variegata complessità, è un'antica tradizione della Georgia Caucasica, presente almeno dal IV secolo, quando il Cristianesimo fu adottato come religione di Stato. Consiste in quattro tipi principali (quella a bordone, quella contrappuntistica, quella parallela o “dissonante”, e quella "ostinata").  Il coro propone alcuni canti provenienti da varie regioni della Georgia, a partire dagli immancabili Mravalzhamier (“brindisi” cantati), per arrivare ai vari canti epici, danze e ninne nanne, fino al repertorio natalizio dei suggestivi alilo ed allo straordinario repertorio sacro liturgico georgiano. Mravalzhamier  International georgian choir è un progetto di  Renato Morelli con Chamgeliani Madona (Lakhushdi-Svaneti-Georgia) Chamgeliani Ana (Lakhushdi-Svaneti-Georgia) Guliko Lomtatidze (Tbilisi-Georgia) Maia Sikharulidze (Tbilisi-Georgia) Giulia Prete (Treviso-Italia) Elida Bellon (Padova-Italia) Lloyd O’Hanlon (Melbourne-Australia) Zaka Amman (London-Gran Bretagna) Bedenaschvili Lascia (Tbilisi-Georgia) Sandro Natadze (Tbilisi-Georgia) Kiria Demetre (Tbilisi-Georgia) Renato Morelli (Trento-Italia)

Gioachino Rossini

Nell'articolo di febbraio di Vipiteno cultura Mario Tarquinii ripercorre la vita incredibile di Gioachino Rossini, che ha cavalcato periodi artistici contrapposti dal Classicismo al Romanticismo, è stato sotto tutti i tipi di poteri politici tra rivoluzioni e restaurazioni, visse nelle più grandi città europee, non si è fatto mancare nulla dei piaceri della vita dalle donne al cibo, dall’eleganza alle proprietà. C’è stato un unico comune denominatore che ha sempre seguito, rivelatore della sua filosofia di vita e che ha immortalato ossessivamente con la sua musica in più canzoni: i versi di Metastasio “Mi lagnerò tacendo”

Il Barbiere di Siviglia Maria Callas “Una voce poco fa”

“Mi lagnerò tacendo” Cecilia Bartoli

La Gazza Ladra Ouverture

Rossini - opera buffa Teatro alla Scala

Sonata al chiaro di luna

Ludwig van Beethoven

Nell’articolo pubblicato nel numero di gennaio 2021 di ‘Vipiteno cultura’ Mario Tarquinii ci parla di Ludwig van Beethoven e del suo modo di comporre musica per aiutarci a capire come il Maestro riesca a suscitare nell’ascoltatore un così forte coinvolgimento emotivo sia quando mette in musica avvenimenti storici come la Rivoluzione francese e le guerre napoleoniche sia quando evoca la tranquillità e dolcezza della natura. Nell’articolo ci si sofferma in particolare sui quattro movimenti della famosissima sinfonia n° 5, sulla Sonata per pianoforte al chiaro di luna (op. 27 n°2) e sulla meno nota Sonata Op. 111 dove vi sono anticipazioni che evocano gli andamenti jazzistici tipo ragtime (Rif. 8 Sonata Op. 111 Arietta dal min. 05:45)

Beethoven.mp4